Il pessimismo è pur sempre una prospettiva, una visione in avanti, guardando giù, lungo il baratro.
Io no, non sono pessimista: col baratro m'identifico.

E non voglio morire, mi costa troppa fatica: il peso di essere ricordato in qualche modo dagli altri, o meglio, il peso di me che pensa agli altri che si ricorderebbero di me.
No, io voglio non esserci mai stato.
Allora il desiderio di morte diventa uno sfondo, una compensazione all'impossibilità di realizzare l'inesistenza.
Desiderio di morte che si gonfia e si sgonfia; proprio come tutti gli altri desideri, che -a seconda dell’intensità- dal primo vengono sublimati o ingoiati o contorti.
O sublimo o ingoio o contorco.


26 e 28 Agosto 2011

Non bisognerebbe mai dire
di alcuno che "soffre di solitudine"
ma piuttosto "soffre la solitudine"
in quanto non è corretto
affiancare alla solitudine
il concetto per cui sia sofferenza,
in maniera del tutto superficiale
e con tono di scontata ovvietà.
C'è chi tendenzialmente invece
la preferisce e riesce a fruttificarsi
molto più che con chicchessia.
Semmai è la Mancanza a soffrire
della Solitudine la nostra presenza.


24 Agosto 2011